Chi sono i soci, come operano e cosa si aspettano dalla Federazione. Un
questionario ha dato la parola agli iscritti FISieo.
Il XXX convegno nazionale FISieo del mese di aprile scorso è stata occasione per due esperti Colap, la dottoressa Claudia Piccini e il professor Andrea Caputo, di presentare il risultato di una indagine interna alla Federazione e di fare chiarezza su tutto quanto riguarda la legge 4/2013, fortemente voluta dal Coordinamento Libere Associazioni Professionali, al fine di riconoscere dignità giuridica a milioni di professionisti sino ad allora relegati ai margini del mercato ed esclusi da qualsiasi previsione normativa.
Importante, prima di ogni cosa, è stato comprendere la sottile differenza tra “certificazione” e “attestazione”: Mentre la prima viene riconosciuta esclusivamente da una istituzione titolata a farlo secondo regolamento del Consiglio Europeo. La seconda è un titolo concesso dalle associazioni ai propri iscritti, dove il Presidente ne è responsabile sul piano legale. Per dotarsi di tale possibilità queste associazioni sono obbligate a rispettare determinati requisiti richiesti dal Comitato di Indirizzo e Sorveglianza, di cui fanno parte CoLAP e ADICONSUM.
Il lavoro dei due esperti si è concentrato sui tre passaggi nei quali si è articolato poi la definizione degli standard qualitativi e la messa a punto del sistema di rilascio dell’attestazione, che ha previsto la costruzione di una progettazione partecipata.
Le interviste ai soci sono servite a renderli partecipi con lo scopo di individuare se il senso dei criteri di valutazione sarebbero poi stati compresi e condivisi. Allo stesso tempo sono state molto utili a comprendere la percezione che gli stessi hanno dell’associazione di cui sono membri.
I contenuti del questionario puntavano sull’identificare i fabbisogni formativi; la percezione del mercato nel contesto professionale; cosa i soci pensassero e/o sapessero del processo di attestazione e/o di certificazione e riguardo la differenza o il rapporto tra i due diversi processi. Gli standard qualitativi attesi, una volta identificati; chi è l’interlocutore per loro atto a valutare; le aspettative dell’immagine che i soci hanno dell’associazione.
Dunque, dai 312 questionari compilati è emerso, come primi dati, che i soci FISieo sono in prevalenza donne (61,2%), di età media 50 anni (dai 26 ai 76 anni), attivi in gran parte nel Nord Ovest d’Italia (41,6%) e che l’anzianità d’iscrizione alla Federazione si aggira intorno ai 9 anni.
Il 13,5% (1 su 10 iscritti) ha dichiarato di essere membro di altri ordini professionali, albi o associazioni.
Uno su quattro svolge anche attività di insegnante e nel 43,9% dei casi l’attività di operatore e/o insegnante shiatsu rappresenta la principale fonte di reddito. Il 52,6% esercita con partiva iva (lavoratore autonomo), la parte restante è costituita da collaborazioni occasionali e uno su cinque pratica a livello amatoriale.
Alle domande dirette i soci hanno risposto, tutti, di avere una buona preparazione di base e adeguata competenza shiatsu.
Mentre alla richiesta di evidenziare eventuali mancanze personali, in tanti sentono di essere deficitari in alcuni ambiti, come: la conoscenza di tecniche di primo soccorso, competenze imprenditoriali (poca o nessuna conoscenza di adempimenti fiscali, legislativi e amministrativi) e soprattutto di marketing. I soci non sanno come promuovere se stessi né l’attività che svolgono.
Molto richiesta la possibilità di approfondire discipline complementari quali la medicina tradizionale cinese e la meditazione.
Sul rapporto con l’associazione, la “fidelizzazione” è dovuta alle attività proposte dalla Federazione piuttosto che alla possibilità di essere in rete con altri colleghi. L’immagine che i soci hanno di FISieo infatti sembra particolarmente centrata sui temi dell’influenza, del prestigio e della credibilità dell’associazione, aspetti che la differenziano da ulteriori associazioni professionali. Per quanto concerne l’attestazione, l’84% dei rispondenti la ritiene attualmente utile e il 92% pensa possa esserlo anche in futuro.
L’attestazione è percepita come più utile della certificazione, soprattutto per promuovere la professione ed essere riconosciuto e valorizzato nel mercato del lavoro.
Riguardo il rapporto con il mercato professionale, nella quasi totalità dei casi i committenti coincidono con i clienti. Nel 90% dei casi i clienti sono privati cittadini, generalmente più donne che uomini. Anziani, gli sportivi e i disabili costituiscono alcuni dei target specifici più rappresentati.
Le domande iniziali dei clienti: sollievo per dolore o sintomi fisici (92,6%), la riduzione dello stress (76,7%) e il rilassamento (61,2%).
Per l’evoluzione salutogenica nel tempo: ricarica energetica, prevenzione e consapevolezza mente/corpo. La riduzione dello stress e il rilassamento sono le aree su cui gli operatori percepiscono la maggiore efficacia dello shiatsu.
Alle domande aperte, come “quali dovessero essere gli standard qualitativi per i soci?”, più del 50% ritiene sia il “saper fare”: cioè l’acquisizione di più competenze trasversali come, appunto, corsi di gestione d’impresa e marketing. Tutti hanno individuato nella FISIEO il formatore ideale.
La percentuale restante si divide tra il “sapere” (aggiornamento e conoscenza delle tecniche di base) e il “saper essere” (questioni etiche e deontologiche).
Katiuscia Laneri