Prof. Marco Ingrosso

Case della Comunità e “Diari di salute e cura”

Le Case della Comunità, previste dal PNRR, possono costituire non solo un luogo sanitario più funzionale ma uno spazio di riferimento per il quartiere, per il volontariato, per le iniziative di benessere e salutogenesi. Sarà necessario vedere come si svilupperanno queste esperienze in varie regioni. Per questo è importante legittimare sempre più l’esperienza di cura che è conseguente al trattamento shiatsu. I “Diari di salute e di cura” sono stati un primo esperimento che ha cercato di andare in questa direzione: verranno illustrati alcuni risultati della ricerca.

 

Marco Ingrosso, già professore ordinario di Sociologia Generale e Sociologia della Salute presso l’Università di Ferrara, è stato nominato “Eminente Studioso” ed è Presidente del Laboratorio di Studi Sociali sulla Salute e la Cura ”Paracelso“. Si occupa da tempo di sociologia della salute e della cura, campo che ha contribuito ad avviare e sviluppare in Italia. Dirige la collana “Percorsi di cura e promozione della salute” presso l’Editrice Aracne dove ha pubblicato La cura complessa e collaborativa. Ricerche e proposte di sociologia della cura (2016, II ed. 2018), L’Operatore Shiatsu in Italia. Identità e professionalità (2018, con P. Pierucci), Relazioni di cura nell’era digitale. Le persone in cura come partner nei percorsi terapeutici (a cura, 2019, con P. Pierucci). 

Michel JEANNE

.Studi iniziali: scienze, ingegneria e architettura, management…

Insegnante di Yoga 2007; Massaggio thai yoga, arti marziali,

Shiatsu e MTC: dallo stile shiatsu Koho, con Bernard Bouhéret, Philippe Barthélémy, Okuyama Sokeï sensei. Partecipazione a sessioni di allenamento con Haruhiko Morita (figlio di Shizuto Masunaga), Okamoto senseï (Kuretake style), Hanamura senseï, Wilfrid Rappenecker (Zen Shiatsu).

Medicina Tradizionale Cinese: Agopuntura (Laurea IFM), Sfere.

Direttore di Qiseido, scuola di shiatsu franco-giapponese. Docente di anatomia e MTC,

Fédération Française de Shiatsu Traditionnel – Federazione Francesce di Shiatsu tradizionale (FFST), Membro del Comitato Pedagogico (5 anni), attualmente rappresentante FFST in ISN (International Shiatsu Network).

Rogério Ragageles Motty

Operatore Shiatsu dal 2000 formato alla Escuela Japonesa de Shiatsu di Madrid nello stile Shiatsu Namikoshi e nello stile AZE Shiatsu.  

Istruttore certificato dal Japan Shiatsu College di Tokyo.  

Membro della Namikoshi Shiatsu Europe e rappresentante del Portogallo all’interno di essa.  

Fondatore della Escuela Japonesa de Shiatsu-Do Portugal nel 2010. Co-fondatore della Scuola di ShiatsuDo Portugal nel 2022.

 Primo premio nel 2014 alla prima ed unica competizione tenuta durante il 16° Congresso Internazionale di Shiatsu e patrocinata dal Japan Shiatsu College.  Valutazione sostenuta dal rigore e dalla competenza nell’esecuzione dello stile Namikoshi.

La mia proposta per il Convegno di giugno è la presentazione di un trattamento intitolato “Ansia – Quel clandestino dentro di noi” usando solo punti di pressione che sono parte del trattamento Shiatsu Namikoshi secondo la Tecnica Base. 

Frank Seemann

A diciassette anni inizia a praticare lo Zazen che proseguirà nel corso degli anni sotto la guida di maestri diversi fino ad oggi.

Nel 1984 consegue a Bonn la laurea (Magister Artium) in Filosofia, Psicologia  e Religioni Comparate.

Nel 1983 inizia la sua formazione  shiatsu con Ohashi, prima a Monaco e poi a New York, presso l’istituto  Ohashi.

Nello stesso periodo studia Integrazione Posturale con Jack Painter conseguendo nel 1985 la qualifica  di “Integratore Posturale “.

Nel 1991 si diploma  in shiatsu con Wataru Ohashi.

Tre anni prima, spinto dallo stesso Ohashi, apre a Bonn uno studio di Shiatsu, ancora oggi attivo.

Dal 2001 Frank dirige lo ISOM Shiatsu Institute, una scuola di Shiatsu aderente alla Associazione Shiatsu tedesca (GSD) con sede sia a Bonn che a Wiesbaden.

Per molti anni ha assistito e tradotto Ohashi durante i corsi che ha tenuto in Germania. 

Dal 2002 è membro del direttivo  del GSD e ne è stato direttore dal 2012 al 2017. Durante questo periodo ha tenuto i rapporti sia a livello nazionale che internazionale  con le altre scuole e federazioni, in particolare  con l’International Shiatsu Network (ISN).

Nel 2008 è  tornato all’università di Bonn per insegnare all’istituto  per gli studi dell’Asia sud-occidentale.

Lo shiatsu di Frank potrebbe essere definito come neo-Masunaga, è profondamente influenzato dal suo primo maestro Ohashi.

 

Il suo intervento  sarà focalizzato sul “giocal working” nello shiatsu, dove la parola “giocal”, che viene dalle scienze sociali, è una crasi tra il termine “globale”, il corpo del paziente nella sua interezza, e il “locale”, una specifica area del corpo del paziente.

Pia Staniek

Pia Staniek, che ha studiato da fisioterapista, iniziò i suoi studi teorici e pratici di shiatsu nel 1979, interessandosi prima al metodo Namikoshi poi seguendo dal 1980 al 1985 un corso ufficiale presso l’istituto Ohashi a Berlino e New York; diventando quindi un istruttore certificato di shiatsu nel metodo Ohashi. Ha iniziato ad insegare shiatsu nel 1986 e nel 1990 partecipò a fondare l’istituto europeo di Shiatsu.

Pia Staniek vive a Monaco e normalmente lavora con lo shiatsu sia a Monaco che a Berlino.

“il mio lavoro come terapista ed insegnante è influenzato dagli studi del corpo umano strutturali ed energetici. Importanti intuizioni e impulsi nel mio lavoro derivano da Akinobu, Kyoko Kishi (Seiki), Pauline Sasaki, Cliff Andrews, mio insegnante di Feldenkrais, dalla centratura corpo-mente, consapevolezza dei movimenti, lavoro sul respiro e Butoh danza così come dai miei colleghi dello shiatsu”.

Quello che mi ha attratto e affascinato nello shiatsu è il intenso effetto del tocco. Il profondo contatto con tutti gli strati ad ogni livello e la sua diffusione nell’essenza intima della persona. Il tocco favorisce la realizzazione e la crescita. Nello shiatsu noi tocchiamo la vita e la verve delle persone. Conoscere sé stesso, essere con sé stesso e vivere la propria natura è uno dei più profondi desideri della Natura umana. Richiede coraggio e disponibilità verso sé stessi e verso gli altri

Il senso e lo spirito del tocco nello shiatsu

“tutto quello che è reale nella vita è l’incontro – con se stessi, con gli altri.”

                                                                                                            Martin Buber

Breve presentazione del workshop di Pia Staniek

Noi tutti veniamo da ambienti diversi e abbiamo scelto lo shiatsu come una nuova direzione. Ma quale tipo di esperienza ci ha spinto a decider di seguire questa strada? E’ stata l’emozione sperimentata come ricevente o come studente shiatsu che ha suscitato qualcosa di special in noi? Nel mio caso il miracolo accadde 40 anni fa quando un mio collega fisioterapista mi offri di provare un breve trattamento shiatsu. Quello che mi colpì immediatamente furono delle brillanti linee blu che vidi scorrere nel mio corpo. Ancora di più mi colpì il profondo, ma gentile e rispettoso tocco continuo che mi raggiunse in un modo sconosciuto. Da quel momento ho desiderato imparare a toccare i miei pazienti nello stesso modo in cui ero stata toccata io.

In che modo il tocco influisce su di noi? Il tatto è il primo senso che si sviluppa nell’embrione. Più tardi nella vita noi impariamo a sentire empatia, ad essere connessi e infine a provare l’importate sentimento di appartenenza.

Ci rendiamo conto di quanto questo sia importante quando incontriamo chi si trova in uno stato di depressione. Senza essere toccati non saremmo in grado di sopravvivere nei primi due anni di vita.

Nessun tocco o un tocco nocivo danneggia il corpo e l’anima. Se questo senso è così essenziale per la vita e la sopravvivenza come mai è quello meno investigato dalla ricerca scientifica?

All’inizio c’era il tocco. Nell’affresco di Michelangelo “la creazione di Adamo” la consapevolezza umana è simbolicamente collegata alla divinità tramite il tocco. Quello che noi tocchiamo ci tocca anche – e questo collega il tocco a un più ampio principio olistico. E’ una trasformazione – l’essere umano non è più separato da Dio. Tramite il tocco l’essere umano riconosce la divinità in sé stesso e in questo modo la possiede. Si può chiamare questo un “cambio di consapevolezza” o perfino “il diventare coscienti”.

Se riferiamo questa metafora allo Shiatsu, noi sperimentiamo questa sensazione quando entriamo in risonanza con l’energia e non sentiamo più la separazione. Perfino due mani diventano una quando entrano in contatto. Tutte le parti e gli aspetti di una persona creano un campo di energia che è l’intero. Noi siamo connessi non solo con gli altri esseri umani ma anche con la vita e la natura.

Come professionisti ci sentiamo supportati da queste forze curative.

Qualche volta però perdiamo questa connessione. In questi momenti dovuti ai troppi pensieri, alle paure, alle aspettative, alle intenzioni, ecc.… abbiamo bisogno di guardare all’indietro e prendere un momento per riallinearci, per essere focalizzati sul qui ed ora, per sorridere e dimenticarci di noi stessi. Allinearci significa diventare consapevoli di noi stessi, fisicamente, emozionalmente, mentalmente e speriamo anche spiritualmente. L’energia connette e vuole essere connessa.   Questo deve essere il nostro approccio e contributo nello Shiatsu.

Dobbiamo riconoscere ed acquisire un percorso personale. Includendo   il dolore, le scelte consce e inconsce, le distorsioni, la confusione, la compensazione, la separazione, la paura.  Come possiamo fare ciò? Io inizio da me stessa diventando conscia del mio stato effettivo, allineando me stessa e poi aprendo la mia consapevolezza ai miei pazienti. Accettando le loro situazioni attuali e le loro condizioni e – riferendomi al tema del convegno – valorizzo ciò che è e il modo in cui l’energia trova la sua personale ed unica strada. Quando abbiamo un atteggiamento aperto e con stupore, prendendosi cura dell’energia della persona, la parte nascosta, trascurata, isolata, sommersa o dimenticata può svelarsi e diventare viva di nuovo. In questo modo lo Shiatsu aiuta a riconnettere e ad integrare (non sintomi isolati) estremità perdute usando le risorse e il potenziale. Questo è vero per me come persona e come professionista. Inoltre noi siamo consapevoli che professionisti e riceventi lavorano insieme. Il professionista propone ed invita l’energia e ascolta la risposta. La risposta del ricevente stimola un’altra reazione e così via.

Con lo shiatsu noi sempre non tocchiamo soltanto il corpo ma addirittura la vita e lo spirito della persona. Il tocco profondo connette tutti gli strati ad ogni livello e si diffonde nell’essenza intima della persona. Contiene qualsiasi cosa che produce apertura e crescita.

Lo shiatsu bussa gentilmente alla porta e apre stanze che spesso restano chiuse. Porta il coraggio e la buona volontà di impegnarsi completamente con sé stessi e gli altri. Risveglia la voglia di “tornare a casa da sé stessi” e di sentirsi lì i benvenuti.

Alessandrucci Emiliana

Docente competenze manageriali presso SNA Scuola Nazionale dell’Amministrazione;   Presidente e direttore presso CoLAP coordinamento libere associazioni professionali; Docente competenze manageriali presso Scuola Interforze; Docente competenze manageriali presso Corte di Appello di Roma e distretto Lazio; Resp. comunicazione e relazioni istituzionali presso Ateneo Pontificio Regina Apostolorum

 

Laurea Specialistica in Scienze politiche indirizzo internazionale, presso l’Università di Roma

La sapienza; Corso di alta formazione in Human Resource management AIDP- La Sapienza Università; Corso di counseling relazionale; Corso di Formazione riconosciuto da ICF Certified Coach “elearning, webinar, virtual platform”, Università della California LA university

 

 

 

Da sempre impegnata nella rappresentanza delle professioni associative in Italia, in questo ambito ha diversi incarichi istituzionali e partecipa costantemente alla vita politico economica del paese. E’ altresì spesso ospite di talk politici come esperta di mercato del lavoro e di comunicazione.

Tra i suoi impegni personali è da sempre presente la valorizzazione delle diversità, le politiche di genere, i sistemi di inclusione.

E’ appassionata di politica, di studi internazionali e di persone essendo lei coach e counselor per top manager.

Abstract relazione

“Il portale del reclutamento è una grande sfida per i professionisti e anche per le associazioni, non dobbiamo perdere questa grande opportunità, in primis per essere maggiormente conosciuti dagli enti locali per realizzare insieme progetti innovativi che sempre più rispondano alle esigenze e ai fabbisogni del cittadino e poi per poter permettere ai professionisti di partecipare attivamente a molti dei progetti del PNRR.

L’atlante delle professioni, devo dire che come progetto non mi entusiasma,  è un’attività che va monitorata portando la parte relativa alle professioni con un approccio flessibile e ridurre le spinte a voler standardizzare tutti i profili, sarebbero forme di irrigidimento non utili. Al contempo anche l’atlante può essere una spinta per la revisione dei codici di riferimento per le professioni. Ad oggi la revisione dei codici ateco è ancora in un processo confuso che rischia, soprattutto in presenza di aiuti, di creare gravi discriminazioni e esclusioni.”

Prof Edoardo Rossi

Curriculum Formativo
1974 laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Genova con la votazione di 110/110 con lode. Discute la tesi dal titolo: “Contributi alla conoscenza dei difetti coagulativi nella malattia di von Willebrand” e ha per relatore il prof. Alberto Marmont.
1976 specializzazione in Oncologia presso l’Università di Genova discutendo la tesi dal titolo “Linfopatia angio-immunoblastica”.
1982 specializzazione in Ematologia Clinica e di Laboratorio presso l’Università di Genova discutendo la tesi dal titolo ”Leucemia prolinfocitica, descrizione di cinque casi”.
1980-1986 incarico di docente di Ematologia presso la Scuola Infermieri Professionali della XIII USL di Genova (Istituto Santa Caterina dell’Ospedale S. Martino)
1989 Idoneità da Primario in Ematologia con la votazione di 100/100.
1994 vincitore della borsa di studio “Cristina Bassi” con il progetto di uno studio
immunofenotipico dei T linfociti della leucemia linfatica cronica a cellule B.
1998-2000 segue corsi di formazione manageriale e comunicativa in Programmazione Neuro-Linguistica (PNL)

Attività dopo la laurea
1976 Assistente Incaricato a “tempo pieno” presso la Divisione di Ematologia, diretta dal prof. Alberto Marmont, della la USL XIII (Ospedale S. Martino) di Genova
1977 Assistente di ruolo presso la Divisione di Ematologia dell’Ospedale S. Martino
1987 vince il concorso per il conferimento del posto di Aiuto presso la Divisione di Ematologia dell’Ospedale S. Martino

1993 gli viene conferito il ruolo di aiuto responsabile del “modulo” di “Ematologia Clinica” presso la Divisione di Ematologia I dell’Ospedale S. Martino ed ottiene la gestione e responsabilità dell’Ambulatorio/Day Hospital.
1994 frequenta dall’aprile al novembre l’Academic Department of Haematology and Cytogenetics del Royal Marsden Hospital, in Fulham Road a Londra, diretto dal prof. Daniel Catovsky ove prepara un lavoro di ricerca che verrà pubblicato l’anno successivo sulla rivista Leukemia.
1998-1999 è membro del “Comitato di Dipartimento” del Dipartimento di Ematologia (DEMA) dell’Ospedale S. Martino
2002 Viene nominato Responsabile dell’Unità Operativa Semplice Ambulatorio DayHospital della I Divisione di Ematologia dell’Azienda Ospedale S. Martino di Genova, ruolo che ricopre tutt’ora,
2004 è uno dei promotori per la creazione dell’”Unità di Riferimento per il Lupus in Liguria”
2006 è membro fondatore della società italiana di “bioelettromagnetismo”
Dal 2006 ad oggi è Docente del Master in Emostasi e Trombosi presso l’Università di Genova Dipartimento di Medicina Interna DI.M.I.
2007 entra a far parte del Consiglio Direttivo del Gruppo Italiano LES
Madre lingua Italiano con buona compressione e espressione della lingua inglese

Attività scientifiche svolte
Ha svolto sin dall’inizio della sua carriera un’attività essenzialmente clinica. Dal 1978 ha gestito l’Ambulatorio e Day Hospital della Divisione di Ematologia assumendo una crescente esperienza clinica nella patologia Onco-Ematologica e nella Patologia del Connettivo.
Come dimostrano le pubblicazioni come Autore o Coautore i suoi principali interessi sono state le malattie linfoproliferative (leucemia linfatica cronica, tricoleucemia e varianti, leucemia prolinfocitica, linfoma di Hodgkin e non Hodgkin), le sindromi mielodisplastiche, la trombocitopenia autoimmune e il lupus eritematoso sistemico.
Nei primi anni della sua carriera i suoi interessi scientifici sono volti essenzialmente alla patologia linfoproliferativa, in particolare svolge studi sulle varianti rare di tali forme patologiche (variante di tricoleucemia e leucemia prolinfocitica) e sulla patologia indotta dal trattamento nei pazienti affetti da
morbo di Hodgkin. E’ membro del “Gruppo italiano per lo studio della hairy cell leukemia” e del “Gruppo italiano linfomi”.
Dal 1986 è tra i primi a trattare i pazienti HIV-positivi affetti da porpora trombocitopenica idiopatica, correlata alla retrovirosi, con immunoglobuline specifiche anti-D. Ne derivano una serie di pubblicazioni scientifiche e due “review”.
Dal 1989 inizia una collaborazione con la Clinica Ginecologica dell’università di Genova per il trattamento innovativo dell’abortività ricorrente, in pazienti con anticorpi antifosfolipidi e anticoagulanti lupici, con derivati di olio di pesce (acido eicosapentanoico e docosaexenoico). I risultati preliminari dello studio vengono pubblicati nel 1993 sulla rivista Lupus.

Nel 1994-95, durante gli otto mesi di permanenza a Londra presso l’Academic Department of Haematology and Cytogenetics del Royal Marsden Hospital, propone e persegue un progetto di ricerca biologica studiando in laboratorio i T linfociti di pazienti affetti da leucemia linfatica cronica. Il risultato di tale studio viene pubblicato sulla rivista Leukemia nel 1995 con il titolo: “Zeta chain and CD28 are poorly expressed on T lymphocytes from chronic lymphocytic leuchemia”.
Dal 1997 è tra i primi ad utilizzare il “Micofenolato Mofetile” nel trattamento dei pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico (LES) con patologia attiva e refrattaria al trattamento convenzionale. Propone al Ministero della Salute i risultati preliminari dello studio per l’introduzione del farmaco, in assenza dell’indicazione specifica per il LES, tra quelli erogabili gratuitamente dal SSN secondo la legge 648. Il Ministero della Salute, riconoscendo la validità dei dati, nel 1999 ne consente l’introduzione. I risultati dello studio sono stati oggetto di una serie recente di comunicazioni a Congressi e la base per intraprendere uno
studio nazionale policentrico per il trattamento con il Micofenolato Mofetile del LES all’esordio.
Tra il 1998-1999 collabora con la dott.ssa Giuseppina Vidili e il dott. Flavio Fenoglio dell’IST per un progetto di utilizzo dei presidi della Medicina Tradizionale Cinese (agopuntura, fitoterapia e Qi Gong) come terapia di supporto nei pazienti affetti da linfoma di Hodgkin e sottoposti a chemioterapia. Il progetto pilota è stato approvato dal Comitato Etico dell’Ospedale San Martino e condotto su dieci pazienti con la supervisione del prof Li XiaoMing dell’Università di Pechino.
Nel 2004 è uno dei promotori per la creazione di un gruppo di lavoro sul LES denominato “Unità di Riferimento del Lupus in Liguria” che si propone una collaborazione multidisciplinale per lo studio di tale malattia allo scopo di formulare linee guida per il percorso diagnostico e terapeutico del LES. E’ un impegno del gruppo l’organizzazione di congressi e corsi di aggiornamento per medici e per pazienti. È stato organizzatore assieme al prof. Franco Puppo e al Prof. Bruno Seriolo del primo Congresso Nazionale dell’Unità di riferimento svoltosi a Genova nel gennaio del 2005 e del secondo Convegno ligure dell’Unità di riferimento svoltosi a Genova il giorno 11-11-06
Negli anni 2006, 2007 e 2008 insieme al prof. Francesco Puppo e al dott. Giuliano Lo Pinto, ha diretto il corso annuale su autoimmunità e coagulopatia, che affronta temi correlati alla patologia autoimmunitaria e alle potenziali complicanze vasculo-tombotiche.
Dal 2007 è uno dei docenti del “Master in Emostasi e Trombosi” diretto dal Prof. Ugo Armani dell’Università degli studi di Genova rivolto a medici laureati che intendono approfondire la conoscenza delle patologie emocoagulative a livello biologico, clinico, laboratoristico e terapeutico.
Dal 2006 si occupa di bioelettromagnetismo e conduce una sperimentazione clinica, approvata dal Comitato Etico dell’Ospedale San Martino, con apparecchiatura SEQEX dimostrando un effetto terapeutico sullo stress ossidativo e sulla mieloprotezione (pubblicazioni e presentazioni a Congressi).
Dal 2010 è uno dei responsabili liguri per le malattie rare ematologiche ed immunologiche.
Nel 2010 in un programma di introduzione della Medicina Integrativa nel trattamento dei pazienti affetti da patologie immunologiche e neoplastiche ha condotto una terapia di supporto con counselling in pazienti affetti da patologia del connettivo e ha relazionato il Comitato Etico dell’Ospedale San Martino sui risultati ottenuti sui primi trenta pazienti trattati.

Collabora con l’Associazione Antonio Lanza e con l’Associazione Gigi Ghirotti per un programma di terapia integrativa con musicoterapia, arteterapia e danzaterapia (Medicina Integrativa) per i pazienti che vengono sottoposti a trattamento chemioterapico per neoplasia.
Ha ottenuto, in collaborazione con il prof. Franco Puppo, la sperimentazione clinica di due anticorpi monoclonali per il trattamento dei pazienti affetti da Lupus Erithematoso sistemico.
Dal 30-6-2012 è in pensione dall’Ospedale San Martino
Dal luglio del 2012 è professore a contratto presso la Scuola di Immunologia e Allergologia dell’Università di Genova e fa parte del gruppo di specialisti che segue i pazienti presso la Lupus Clinic, nata da un contratto tra il gruppo LES italiano e l’Università di Genova.
Dal luglio del 2012, come medico dell’Associazione Gigi Ghirotti, offre assistenza ambulatoriale presso l’Ospedale Andrea Gallino di Pontedecimo ai malati affetti da malattie ematologiche ed immunologiche, ed è responsabile dell’ASL3 dell’Ambulatorio di Ematologia, immunologia clinica e di malattie rare immunologiche e ematologiche.

Dal gennaio del 2014 è responsabile dell’ l’Ambulatorio di
Medicina Integrata dell’Ospedale Andrea Gallino di Genova Pontedecimo, ove sono utilizzati alcuni presidi di Medicina Integrativa su pazienti affetti da malattie rare immunologiche. Tali presidi vengono prestati grazie ad una convenzione tra l’ASL3 Genovese e l’Associazione ONLUS Antonio Lanza.
Dal gennaio del 2017 è responsabile di un progetto pilota “La medicina integrata per il miglioramento della qualità di vita dei pazienti oncologici” che viene eseguito presso l’Ambulatorio di Medicina Integrata dell’Ospedale Gallino di Pontedecimo (ASL3 Genovese) in accordo con l’Agenzia Ligure Sanitaria.
Da dicembre 2017 ha concluso il contratto di professore a contratto della Scuola di Specializzazione in Immunologia presso l’Università di Genova.
Ha concluso l’attività presso l’Ambulatorio di Ematologia, immunologia clinica e malattie rare ematologiche ed immunologiche presso l’Ospedale Gallino dell’ASL3 e come Responsabile Scientifico del progetto di Medicina Integrata dell’ASL3 .
Dall’ottobre del 2021 Direttore Sanitario dell’Istituto G.B. Morgagni di Genova, svolgendo un’attività medica di ematologia, immunologia e malattie rare ematologiche ed immunologiche e seguendo la mission di Medicina Integrata dell’ Istituto

Medicina Integrata nell’Ospedale Gallino (ASL3 Genovese) e Ospedale di
Alessandria


Edoardo Rossi, Maria Teresa Corsetti, Giuseppe Spagnulo
La ricerca clinica è rivolta a migliorare le potenzialità terapeutiche con farmaci
sempre più efficaci e “intelligenti” e a migliorare il benessere del soggetto malato,
cominciando con il ridurre la tossicità dei farmaci utilizzati, possibilmente con presidi
naturali e/o fisici, che non appesantiscano ulteriormente il cocktail di farmaci a cui il
paziente è sottoposto. Questa è la strategia della Medicina Integrata che si prefigge di
offrire al paziente il meglio che può essere offerto dalla Medicina Accademica e dalla
Medicina Complementare.
Alcuni studi indicano che le persone scelgono la Medicina Complementare per
svariati motivi, tra i quali una richiesta di benessere, il desiderio di ottenere più
informazioni per una maggiore cognizione delle opzioni disponibili, una crescente
insoddisfazione verso i servizi sanitari esistenti, oltre ad un rinnovato interesse per
“l’attenzione alla persona nella sua globalità” e per la prevenzione delle malattie. La
moderna oncologia lascia insoddisfatti questi bisogni (unmeet need) e lo scopo della
Medicina Integrata è quello di rispondere a queste esigenze del paziente oncologico.
Dal 2013 è partito il nostro progetto di Medicina Integrata con i seguenti presidi
terapeutici: shiatsu, ionorisonanza con apparecchiatura elettromedicale Seqex,
agopuntura, prisoterapia sul conflitto e sul trauma, supporto nutrizionale, yoga e
musicoterapia.
I risultati ottenuti sono stati entusiasmanti per i pazienti, per gli oncologi e per gli operatori.
1) Un significativo miglioramento della Qualità di Vita è stato ottenuto in meno di tre mesi
ed è aumentato durante il prosieguo del trattamento
2) Nella maggior parte dei pazienti abbiamo osservato un miglioramento delle limitazioni
del proprio ruolo fisico e psicologico. Ciò significa una reintegrazione sociale e una ridotta
necessità dei “care givers”
3) È stato osservato in numerosi studi che il miglioramento della QoL nei primi mesi dalla
diagnosi produce un miglioramento della sopravvivenza a parità di patologia e di terapia.
4) Molti pazienti hanno ridotto il quantitativo di farmaci somministrati per ridurre gli effetti
collaterali della chemioterapia, le giornate di assenza dal lavoro e i giorni di ricovero
ospedaliero per complicazioni

Dr Maria Teresa Corsetti

Medico volontario Alessandria-AIL
Iscritta all’Ordine dei Medici Chirurghi di Genova, n° 13492
Iscritta alle liste speciali di Agopuntura
Iscritta alle liste degli Psicoterapeuti
Titoli Accademici
1987 Laurea in Medicina e Chirurgia (110/110 e lode) presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
1992 Diploma di Specializzazione in Ematologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma (50/50 e lode)
2004 1° Corso di Perfezionamento in Agopuntura presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano – A.A. 2003-2004 (40/40)
2005 2° Corso di Perfezionamento in Agopuntura presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano – A.A. 2004-2005 (40/40)
2006 3° Corso di Perfezionamento in Agopuntura presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Milano – A.A. 2005-2006 (40/40)
2015 Specializzazione in Psicoterapia Ericksoniana ed Ipnosi
2016: Master in Terapia Sistemico-Relazionale
Formazione in Psicologia
1986 Attestato in Consulente in Sessuologia, Corso Biennale presso AIED di Roma, Direttrce Prof Iole Baldaro Verde
1987 Attestato in Educatore in Sessuologia, Corso Biennale presso AIED di Roma, Direttrce Prof Donata Francescato
2003 Master in Neurolinguistic Programming, Scuola Evergreen di Genova, Direttore Dott Laura Cuttica Talice,
2007 Diploma di Coaching CCF, Riconosciuto ICF, International Coach Federation, Scuola Evergreen di Genova, Direttore Dott Laura Cuttica Talice
2010 Corso Base di Ipnosi, Seminario pratico-esperenziale di 4 giorni Istituto Milton Erickson Torino, Direttore Dott Giancarlo Di Bartolomeo
2015 Specializzazione in Psicoterapia Ericksoniana ed Ipnosi
2017 Master di Psicoterapia Sistemico-Relazionale

INTERESSI Professionali
1984-1987 Svolge, presso il Laboratorio di Immunologia dell’Istituto di Biologia Cellulare del CNR di Roma diretto dal Prof RP Revoltella una tesi sperimentale dal titolo Regolazione della proliferazione e del differenziamento delle cellule emopoietiche della serie mieloide da anticorpi monoclinali e fattori solubili ad effetto proliferativi e/o differenziante.
Durante tale periodo la sottoscritta apprende le tecniche colturali per lo studio dell’emopoiesi e si introduce nel mondo dell’Ematologia Sperimentale con particolare riguardo allo studio dei fattori di crescita ematopoietici
1988-1989 Interna del Laboratorio di Immunologia dell’Istituto di Biologia Cellulare – CNR di Roma diretto dal Prof Revoltella. Frequenta inoltre il Laboratorio di Biologia Molecolare dell’ENEA Casaccia di Roma (Bracciano) diretto dal Prof Gino Doria e Dott Giacomo D’Agostaro per il clonaggio di geni di Fattori di Crescita secreti da linee ematopoietiche con crescita autocrina in coltura
1990-1993 Ricercatrice presso il Laboratorio di Immunologia dell’Istituto Nazionale per la Ricerca del Cancro di Genova, diretto dal Prof G.Corte, con la qualifica di Contrattista dell’ Istituto. Durante tale periodo la sottoscritta si interessa dei geni della famiglia “Homeobox”, producendo sia le proteine ricombinanti di 2 membri di questa famiglia di fattori di trascrizione, sia i relativi anticorpi monoclinali. Tali anticorpi sono poi serviti per lo studio dell’espressione nei tessuti embrionali e adulti, ma anche su cellule a vario stato di differenziazione. In particolare sono state studiate sia cellule
neurali che ematopoietiche
1994 Ricercatrice presso l’Institute of Cancer Research, nel Department of Haematology, diretto dal Prof; Catosky di
Londra dal 7-2-1994 al 8-6-1994, in qualità di assunta nei ruoli dell’Istituto con contratto fino al 7-2-1996

1994-1996 Sottopone un progetto di ricerca alla prestigiosa European Molecular Biology Organization ottenendone una Borsa di Studio. Tale progetto prevedeva lo studio dei geni coinvolti nella traslocazione leucemica t(8;21) svolto nel Lab del Dr F.Calabi presso l’institute of Cancer Research, Department of Haematology, diretto dal Prof D.Catovsky, e presso il Department of Haematology della Royal Postgraduate Medical School, Hammersmith Hospital, diretto dal Prof Goldman
1997-1999 Consulente presso “Associazione Trapianto di Midollo Osseo” per la clinica e la biologia molecolare, operante presso il Dipartimento di Ematologia, Ospedale San Martino, NOA ABMT, diretta dal Prof A.M. Carella. Durante tale periodo la sottoscritta ha vinto una borsa di studio dell’Associazione volontaria “Cristina Bassi” per un progetto sulla quantificazione della MRD nei pazienti con Leucemia Mieloide Cronica da svolgersi presso Department of Haematology, RPMS, Hammersmith Hospital Londra nel Laboratorio di Nick Cross. Per il lavoro scientifico svolto durante il 1997 – 1999 alla sottoscritta è stato assegnato il New Investigator Award (Premio per i Giovani Ricercatori) dato dall’ ISEH – International Society of Experimental Hematology per il 1999, con invito a presentare il lavoro durante il Congresso della Società a Montecarlo per il lavoro sulla biologia molecolare nella clinica della leucemia mieloide cronica dal titolo “Cytogenetic response to autografting in chronic myelogenous leukemia correlates with the amount of BCR-ABL positive cells in the graft”
1 marzo 1999 fino 30 ottobre 1999 Medico Dirigente I° Livello presso l’ ASL-22, Ospedale Civile di Ovada, Divisione di. Medicina in quanto conferitole Incarico su posto vacante di Medicina Interna, bandito su BUR Piemonte n1, 5-1-1999.
1999-2001 Consulente presso “Associazione Trapianto di Midollo Osseo” per la clinica e la biologia molecolare, operante presso il Dipartimento di Ematologia, Ospedale San Martino, NOA ABMT, diretta dal Prof A.M. Carella
2001-2003 Aiuto di fascia B e poi Consulente di Ematologia presso presso l ‘ Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” – IRCCSS Opera Padre Pio da Pietrelcina, San Giovanni Rotondo dove ha svolto un’intensa attività clinica di trapiantologia ed ematologia, tali che è stato possibile ottenere l’accreditamento del Centro Trapianti di tale Reparto per lo svolgimento dei Trapianti da Donatori non Consanguinei
2004-2005 In collaborazione con il Dr Edoardo Rossi, della Divisione di Ematologia I dell’Ospedale San Martino, del Prof. Emilio Del Giudice, dell’Istituto Nazionale di Fisica dell’Università di Milano, si interessa degli effetti terapeutici della
riduzione dei Radicali Liberi in pazienti affetti da Linfoma e sottoposti a Chemioterapia o in pazienti affetti da Lupus Eritematoso Sistemico e sottoposti a terapia immunosoppressiva, secondo quanto previsto dai protocolli approvati dal Comitato Etico dell’Ospedale San Martino, utilizzazione dell’apparecchiatura “SEQEX“, e AVEMAR® nel trattamento dei pazienti affetti da Lupus Eritematoso Sistemico. Inoltre, in collaborazione con il Dott. Angelo Michele Carella, partecipa alla stesura di lavori clinici e scientifici per studio degli effetti terapeutici del trapianto allo genico in pazienti affette da Carcinoma Mammario metastatico. Segue inoltre il Programma di Vaccinazione con Peptide specifico per BCR-ABL, forma b3a2, in pazienti con Leucemia Mieloide Cronica con malattia residua dimostrabile.
2006 ad aprile 2007, Consulente Libero-Professionale presso il Reparto di Ematologia dell’ Ospedale SS Antonio, Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria – ASL 20 Regione Piemonte
16 aprile 2007 Inizia Incarico a tempo Determinato come Dirigente Medico Ematologo presso lo stesso reparto
15 novembre 2007 In servizio a tempo indeterminato come Dirigente Medico Ematologo presso lo stesso reparto
Febbraio 2011 tirocinio di formazione per la specializzazione in Psicoterapia, presso l?Hospice Gigi Ghirotti di Genova, con la conduzione di Psicoterapia di Gruppo supportivo-emotivo in qualità di co-conduttore
Febbraio 2014: tirocinio di formazione per la specializzazione in Psicoterapia, presso il Centro di Medicina Integrata dell’Ospedale Gallino di Genova Pontedecimo. Dopo il conseguimento della specializzazione, l’attività di psicoterapeuta è continuata come volontaria
Febbraio 2014: coautore del progetto di Medicina Integrata (responsabile Dr Edoardo Rossi) della Regione Liguria, condotto presso l’Ospedale Gallino di Genova Pontedecimo
Gennaio 2015: Specializzazione in Psicoterapia Ericksoniana ed Ipnosi
Marzo 2016: responsabile dell’Ambulatorio Lungo-sopravviventi dell’Ematologia di Alessandria, per il monitoraggio delle complicanze a lungo termine dei pazienti guariti da Linfoma
2017: Master in Terapia Sistemico-Relazionale
2017: Specializzazione in EMDR, tecnica psicoterapeutica per l’elaborazione rapida del Trauma
2022 Responsabile AIL progetto Medicina Integrata per i pazienti dell’Ematologia di Alessandria

Medicina Integrata nell’Ospedale Gallino (ASL3 Genovese) e Ospedale di
Alessandria


Edoardo Rossi, Maria Teresa Corsetti, Giuseppe Spagnulo
La ricerca clinica è rivolta a migliorare le potenzialità terapeutiche con farmaci
sempre più efficaci e “intelligenti” e a migliorare il benessere del soggetto malato,
cominciando con il ridurre la tossicità dei farmaci utilizzati, possibilmente con presidi
naturali e/o fisici, che non appesantiscano ulteriormente il cocktail di farmaci a cui il
paziente è sottoposto. Questa è la strategia della Medicina Integrata che si prefigge di
offrire al paziente il meglio che può essere offerto dalla Medicina Accademica e dalla
Medicina Complementare.
Alcuni studi indicano che le persone scelgono la Medicina Complementare per
svariati motivi, tra i quali una richiesta di benessere, il desiderio di ottenere più
informazioni per una maggiore cognizione delle opzioni disponibili, una crescente
insoddisfazione verso i servizi sanitari esistenti, oltre ad un rinnovato interesse per
“l’attenzione alla persona nella sua globalità” e per la prevenzione delle malattie. La
moderna oncologia lascia insoddisfatti questi bisogni (unmeet need) e lo scopo della
Medicina Integrata è quello di rispondere a queste esigenze del paziente oncologico.
Dal 2013 è partito il nostro progetto di Medicina Integrata con i seguenti presidi
terapeutici: shiatsu, ionorisonanza con apparecchiatura elettromedicale Seqex,
agopuntura, prisoterapia sul conflitto e sul trauma, supporto nutrizionale, yoga e
musicoterapia.
I risultati ottenuti sono stati entusiasmanti per i pazienti, per gli oncologi e per gli operatori.
1) Un significativo miglioramento della Qualità di Vita è stato ottenuto in meno di tre mesi
ed è aumentato durante il prosieguo del trattamento
2) Nella maggior parte dei pazienti abbiamo osservato un miglioramento delle limitazioni
del proprio ruolo fisico e psicologico. Ciò significa una reintegrazione sociale e una ridotta
necessità dei “care givers”
3) È stato osservato in numerosi studi che il miglioramento della QoL nei primi mesi dalla
diagnosi produce un miglioramento della sopravvivenza a parità di patologia e di terapia.
4) Molti pazienti hanno ridotto il quantitativo di farmaci somministrati per ridurre gli effetti
collaterali della chemioterapia, le giornate di assenza dal lavoro e i giorni di ricovero
ospedaliero per complicazioni